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Via Paolo Sarpi, il Tar sospende la ZTL

Accolto il ricorso di un gruppo di imprenditori: "Il Comune lasci stare il traffico se il problema è il commercio"

Il Tar ha bocciato le telecamere di videosorveglianza installate dal Comune di Milano all'ingresso del quartiere di via Paolo Sarpi: si tratta di otto impianti che si aggiungono a una "finestra oraria" molto limitata (due ore e mezzo al giorno, contro le quattro ore concesse nel resto della città) per il carico e scarico delle merci, con divieto totale per i Tir. Tutto da buttare: l'Unione imprenditori Italia Cina, che ha presentato il ricorso, ha vinto e ora si dichiara soddisfatta: "Siamo stati trattati da cittadini italiani", esclama Francesco Wu, il presidente dell'associazione.

La delibera sulla Zona a Traffico Limitato è stata firmata dalla giunta il 16 novembre 2012: il controllo con le telecamere non è, però, mai partito perché si attendeva la decisione del Tar. La sentenza di sospensione della ztl è stata depositata mercoledì 22 maggio.

Il ricorso si fondava sul fatto che la zona a traffico limitato è uno strumento viabilistico e (spiegano Elia e Elisabetta Di Matteo, gli avvocati che hanno seguito gli imprenditori cinesi) "non può essere distorta per riparare altri guasti. Se il problema è il commercio all'ingrosso, il Comune modifichi il piano del commercio e lasci stare il traffico".

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